giovedì 9 giugno 2011

Atalanta - Milan Novembre 2007 Lettera ad un Milanista amico del Neno

Sbagliato, Signor Pellegrino.

Io leggo eccome, risiedendo nel leggere il primo participio della memoria. Il secondo si concretizza nello scrivere, a memento dei fatti, giacché le sinapsi del ricordo ci lasciano con la fine della vita e solo quello che ci diamo pena di vergare tramanda le cose così come le abbiamo viste.

Tutti gli errori presuppongono, nelle more, una maniera riparatoria, onorevole per quanto tardiva ed espiatoria. La rimozione del ricordo, per se stessi e per gli altri, equivale a menzogna e lo strabismo della memoria, che ricorda le Coppe e dimentica i Cali di Tensione, non può che sminuire il valore delle prime.

Avverto in lei le stigmate del disagio per la mia Crociata per la Verità e voglio tenderle la mano. Le fornirò una maniera di porvi fine: Scriva al Milan, da Milanista, perché rendano la rimessa. Si faccia animatore di un moto di autocoscienza. Colletti attorno a Lei il "Tedium Vitae" di altri che, come Lei, sono rosi da un tarlo che mai cessa di rosicarli.

In concreto, lo porti Lei il pallone, giacché forse in Via Turati temono che l'Atalanta se lo tenga. Per l'arbitro, come già illustrato in mie precedenti, quello lo porta Galliani.

Con stima e Cristiana compassione.

Mauro Andreini

P.S. Se proprio la vivesse male ed i rimedi di cui sopra non dovessero sortire effetti, potrebbe sempre diventare Atalantino. Senza costi di volture e non paga più il canone Mediaset.


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