giovedì 9 giugno 2011

Atalanta - Milan Novembre 2007

Da: Mauro Andreini [mauro.andreini@virgilio.it]
Inviato: giovedì 8 novembre 2007 11.21
A: 'A.C. Milan'
Cc: 'cverdelli@gazzetta.it'; 'redazioneweb@eco.bg.it'; 'direttoreweb@ilgiornale.it'; 
'redazione@libero-news.eu'; 'redmi@ilmanifesto.it'; 'societa@liberazione.it'; 
'sport@unita.it'
Oggetto: Egregio Signor Milan



Egregio Signor. Milan
Memento mori
Il 24 gennaio 1990, nel mondo succedeva questo:
2) Il Ministro De Lorenzo firmava un DM su “Identificazione delle classi di patologia e delle 
prestazioni fruibili presso centri di altissima specializzazione”
3) Il Cremlino ritira l'armata rossa da Baku ...
4) Mauro Andreini incomincia a soffrire di manie persecutorie compulsive ed ossessive 
da furto
Come avrete notato, manca il numero 1), che lascio alla penna di Gianni Mura nel suo scritto 
coevo, che segue:
"Come calpestare un'idea": 
 
AVANTI di questo passo, va a finire che i mercoledì offrono più discussioni delle domeniche. La 
gomitata di Cervone a Serena, molto stupida e goffamente smentita dal portiere (ma che senso 
ha smentire quando si sa che c' è la tv?) passa in secondo piano, visto che il sorteggio manda 
avanti la Roma. I danni prodotti da Cervone sono limitati, semmai spetta a Radice insegnargli 
qualcosa sul piano del comportamente (idem Trapattoni con Berti). 
Più crudele, da qualunque parte la si osservi, è la qualificazione del Milan ai danni (in tutti i sensi) 
dell' Atalanta. E' una questione di immagine, più che di risultato. Coinvolge una squadra, il Milan, 
che all' immagine tiene molto e più volte ha dimostrato di onorarla, in Italia e all' estero. Scrivo 
queste cose sapendo benissimo che nel calcio si può sostenere tutto e il contrario di tutto. 
Aspetto che qualcuno dia dell' imbecille a Stromberg ed esalti, in un paese innamorato del 
cinismo (non è un caso se il personaggio più popolare è Alberto Sordi), la freddezza di Baresi nel 
tirare un rigore giustissimo ma ingiusto. Già si sta facendo strada l' etichetta di regalo accettato in 
contrapposizione a quella più pesante di furto o scippo che dir si voglia.  
A me sembra che, una volta tanto, si possa ripescare una frase dai ricordi di scuola: summum 
ius, summa iniuria. Nessuno discute l' esistenza del fallo da rigore. Baresi aveva il diritto di tirarlo. 
E il dovere di tirarlo fuori. Ha fatto la prima cosa, non la seconda, e secondo me ha sbagliato. 
SCRIVO queste cose sapendo benissimo che in Italia, e nel calcio italiano, è meglio rubare che 
passare per moralisti, strana pattuglia in cui sono gli altri ad arruolarti. Per conto mio, Glenn 
Stromberg (nome poco italiano, in verità) merita una medaglia e il Milan merita una riprovazione 
molto pesante, che non tutti, per svariati motivi, si sentono di emettere. Dalla mia parte, che è 
quella di Stromberg e di tutta l' Atalanta, non c' è solitudine. C' è un fondo del direttore della 
Gazzetta che usa, anche nel titolo, il non lieve sostantivo cafonata. Nel linguaggio corrente, 
cafonata è una mancanza d' educazione (sportiva, nel caso), mentre il Milan, secondo me, ha 
mancato di lealtà.  
Rivediamo la scena. Mancano due minuti alla fine, Borgonovo è a terra nell' area bergamasca, 
Stromberg butta fuori il pallone volontariamente. Rijkaard effettua la rimessa laterale su Massaro, 
che rovescia in area, Borgonovo scatta e Barcella lo atterra. Rigore. Vedendo e rivedendo, due 
cose appaiono certe: la buona volontà di Stromberg (così sicuro di avere di ritorno il pallone da 
non cercare nemmeno la battuta lunga, lontano dall' area) e una relativa buona fede (la malafede 
non è dimostrabile) dei giocatori milanisti coinvolti nell' azione del pareggio. Rijkaard potrebbe 
lanciare con le mani oltre la linea di fondo, o passare a Stromberg, o a un giocatore dell' Atalanta. 
Invece serve Massaro, pensando che sia Massaro a buttare fuori la palla. E Massaro rovescia 
verso l' area, un po' alla carlona, con l' aria di dire fate voi. Il primo a fare è Borgonovo, il sinistrato 
improvvisamente guarito, che stando a terra, prima, non aveva potuto vedere né tantomeno 
apprezzare il gesto di Stromberg. Il rigore, che l' arbitro non può fare a meno di fischiare, è la 
conseguenza logica di tre comportamenti imprevisti.  
Fin qui, l' Atalanta ha tutte le ragioni, ma il Milan non ha tutti i torti. I torti del Milan cominciano col 
rigore. Prima, si può credere o meno a Rijkaard, Massaro e Borgonovo. Può anche esserci stata 
una disgraziata catena di equivoci, oppure Massaro è un mostro a fare assist così con le spalle 
girate alla porta. Capisco anche le reazioni dell' Atalanta 2 (non c' era solo il Milan 2, diciamolo), e 
del suo presidente Bortolotti, così ansioso mercoledì di leggere i commenti dei giornali che per 
tre giorni avevano fatto la predica al pubblico di Bergamo. Bortolotti, adesso è contento? Finché 
un giornale è libero, o pensa di esserlo, non è al servizio del Milan né dell' Atalanta né di nessuna 
squadra, se rimaniamo nel calcio. Quanto a parte del pubblico di Bergamo, da non confondere 
con la squadra, mercoledì se l' è presa con Rijkaard per il colore della pelle: volete che vi diamo 
una medaglia? C' è il rigore. Baresi lo tira stranamente bene, di interno destro, e spiazza Ferron. 
Ingiustizia è fatta. Che a molti, in assoluto, piaccia di più vincere da barboni che 
perdere da signori è un fatto scontato. Siamo così abituati a sentir dire che conta solo il 
risultato. Ma io mi dichiaro deluso da Baresi, nella circostanza, dal capitano del Milan, dalla roccia, 
dal personaggio più amato dai giovani italiani secondo un recente sondaggio (davanti a Pertini e 
Arbore) e deluso da Arrigo Sacchi, allenatore che ha un suo spessore morale, uno che ci crede, 
non che ci marcia. Ammetto che Baresi non poteva prendersi da solo la responsabilità di 
sbagliare apposta il rigore (ma fino a un certo punto, altrimenti a cosa serve diventare come lui, 
avere il suo carisma?) e dico che un educatore doveva farsi sentire dalla panchina e dare 
disposizioni precise. Per essere quello che è, per non essere giudicato, anche 
ingenerosamente, solo un tecnico come gli altri, uno che mira solo a passare il turno.  
QUESTO non è stato fatto. Peccato, non solo per il Milan ma per il calcio italiano. Adesso 
vediamo se cala la percentuale di chi butta fuori il pallone per consentire i soccorsi a un 
avversario. Peccato anche per il Milan, a livello di immagine gli sarebbe stata molto più utile un' 
eliminazione a testa alta di una promozione a testa bassa. La voce della società (Ramaccioni) 
notifica che sbagliare apposta un rigore si può configurare come illecito sportivo. Su, non 
facciamo ridere, non c' erano schedine da alterare, c' era solo da decidere, lì sul campo, se 
meritava d' andare avanti il Milan o l' Atalanta. E da decidere, da oggi in poi, quanto valga un calcio 
stellare se non è capace di un bel gesto, di un segno di civiltà, ma sa solo nascondere il cuore 
dietro il totem del risultato.
Attiro la vostra distratta attenzione sulla frase” Che a molti, in assoluto, piaccia di più 
vincere da barboni che perdere da signori è un fatto scontato”nella quale vi specchiate 
da 17 anni, ad onta delle mie reiterate richieste.
Ma voi non siete quelli che vanno a Marsiglia con l’elettricista?
Ma voi non siete quelli che svengono se li accarezzi?
Probabilmente è un vizio e visto che l’ozio ne è padre, ad esso imputo la vostra inerzia nel 
rendere il maltolto.
Ma come potete vivere con una simile oppressione all’addome e come potete addormentarvi, 
guardare i vostri figli, fare la comunione et similia senza che il rimorso e l’onta vi compulsino 
l’animo?
Dall’inizio del campionato l’Atalanta ha avuto 6 rigori a favore ed 1 contro, dei 6 2 erano inventati 
ed io vivo male. Vivo male perché mi sento possessore di qualcosa che non è mio, che non mi 
pertiene, che è di altri e che dovrei rendere. 100 anni di esperienza mi inducono a pensare che 
la barra verrà presto riequilibrata verso i 13 rigori contro della scorsa stagione ma questo non mi 
impedisce di provare compassione per voi. Perché quello che io provo da 2 mesi voi lo vivete da 
108 anni e da 17 in maniera disumana.
Liberatevi e liberatemi almeno dall’incubo della rimessa laterale, espiate rendendocene una, 
insignificante ed a metà campo domenica prossima, fatene un evento mediatico come Giovanni 
Paolo II che ha chiesto perdono a tutti quelli che ha incontrato in 30 anni di Pontificato.
Voi che vincete le Coppe con le Orecchie Grandi, liberatevi di quella con il naso  lungo.
Hic Rodus Hic Salta, siete di fronte al redde rationem che il destino vi ripropone per l’ennesima 
volta, rendete quella maledetta rimessa e le anime dei malfattori che hanno perpetrato il gesto 
efferato usciranno dal purgatorio dove stanno da 17 anni.
Al limite fate la rimessa laterale con il Pallone d’Oro, così rotola di meno e se lo calciamo ci 
facciamo male, senza dimenticare di svegliare Dida prima di farlo.
Sicuro di non avere risposta, come alle 17 mie precedenti, in attesa di assistere a vostre  gesta 
future analoghe alle citate, scevro di stima a voi afferibile, chiudo.

Mauro Andreini

P.S. A proposito del Pallone d’Oro, perché non richiedete un modello con due braccia 
attaccate?
P.S. 2 A proposito delle monete commemorative della Gazzetta, devo essermi perso quella di 
Marsiglia e quella della Rimessa Laterale; ne avete per caso due copie che vi avanzano? 
P.S. 3 Nel caso aveste respinto le mie precedenti, credendole Avvisi di Garanzia per la 
questione Bilanci Truccati, potete, anonimamente, averne copia al seguente indirizzo: 
http://mio.discoremoto.alice.it/mauro.andreini/




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