Egregio Signor Milan.
Buon Anno, ammesso che il mese di gennaio possa considerarsi
di buon auspicio, cosa che non è.
Infatti, mentre per voi rappresenta l’occasione di riparare
i danni della campagna acquisti estiva, per me coincide con la luttuosa
processione intellettuale che si arresta il 24, dinanzi alle immagini di Baresi
che insacca il rigore ignominioso.
Qui sono costretto a differenziare il testo, poiché, mentre
io, tetragono, rimango lo stesso, voi Gattopardescamente mutate.
Per mettermi in difficoltà, infatti, vi siete inventati i
due Amministratori Delegati.
Bella trovata!
Pensionate Galliani, memoria storica scomoda, e lo
sostituite con una ragazzina che ai tempi aveva 6 anni.
Per fortuna ci sono io.
Ecco la missiva per Galliani.
Caro Adriano.
Stia attento, le vogliono chiudere la bocca. Lei sa troppe
cose, anzi ne è stato testimone oculare quando non parte attiva.
Lei ha i giorni contati.
Dopo le dimissioni previste in aprile, probabilmente,
immaginava un futuro di panchine ai giardinetti, opinioni sui lavori stradali,
tornei di scala 40 e spese al discount con la social-card.
Non sarà così.
Appena spenti i riflettori, un incidente o una malattia
improvvisa, magari provocata da ingestione di Polonio 210, la porterà via.
Lei comprenderà l’assoluta ineluttabilità dei fatti prossimi
venturi e così tutta la sequenza di eventi, da allora ad oggi, le parrà più
chiara dopo questa mia.
Lei c’era, lei assistette, lei avallò, lei abbozzò.
Pertanto, lei deve sparire, come lacrime nella pioggia.
Sangue su sangue non macchia, va subito via.
Io non gioirò per questo, non verrò a spargere polenta sulla
sua lapide. Pregherò per la sua anima corrotta, sapendo che la giustizia
divina, al contrario di quella umana, la giudicherà equamente.
Purtroppo per lei, se i bilanci truccati, gli stipendi in
nero, gli arbitri addomesticati ed i diritti TV usurpati godranno anche li di
un occhio benevolo, i fatti del 24 gennaio 1990 no. Quelli, afferenti l’etica e
la morale, le varranno la dannazione eterna, in un girone appositamente creato
per lei.
Un girone, all’italiana, di andata e ritorno, dove, a
riflettori spenti come a Marsiglia, ruberete rimesse laterali a ripetizione,
ed, a ripetizione, vi concederanno rigori che il portiere del Liverpool parerà
uno dietro l’altro.
Riposi in pace.
Mauro Andreini.
Ora la missiva per Barbara Berlusconi.
Cara B.B.
Non cominci a dire che lei all’epoca aveva 6 anni, che è
nata in Svizzera, che Pato non era ancora nato e che il 6 gennaio è la sua festa.
La carica che ha assunto, se la manleva dagli effetti penali
per gli atti commessi dai suoi predecessori, mantiene validi quelli civili.
Oltre tutto, lei ufficialmente, si occupa di marketing ed è
in tale veste che io mi rivolgo a lei.
Compia la più grande azione di promozione del brand mai
immaginata.
Disponga il roll-back della partita. Convochi i superstiti o
gli eredi, giocatori e pubblico, per il remake del match. Una fiction nella
location che preferisce, magari all’Hollywood, con tantissime guest-star, in
una jam etico sportiva, con cui annunciare il nuovo corso del nuovo Milan.
Immagini il feedback.
Interisti che diventano milanisti, milanisti che ritornano
milanisti, comunisti che diventano liberisti.
Una vera rivoluzione.
Tuttavia, non mi illudo.
Lei farà finta di niente, contando sull’omertà dei
collaboratori e la prematura scomparsa di Galliani, uno che la sapeva lunga.
Non cominci a dire che Galliani è ancora vivo e lotta
insieme a noi.
Sappiamo entrambi che ormai conta meno di Dudù.
Ci sentiremo molte altre volte.
Mauro Andreini
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